L’effetto collaterale di inquinamento acustico ed atmosferico delle infrastrutture è ormai risaputo e ci sono diversi accorgimenti che possono essere messi in atto per ridurre questo impatto deleterio.
Generalmente suggeriamo di operare con delle fasce arboreo-arbustive che, se occupano una buona superfice laterale alla strada (si parla almeno di 30-40 m), possono ridurre notevolmente la concentrazioni di inquinanti, di polveri sottili e di onde acustiche.
Spesso però non è possibile intervenire con ampie fasce arboreo-arbustive in quanto c’è carenza di spazi e gli alberi devono avere una certa distanza di rispetto dal sedime stradale.
Quando le condizioni lo permettono, suggeriamo la posa di barrire antirumore e l’aggiunta sulle scarpate di arbusti che possono aiutare la stessa barriera nella riduzione delle onde sonore e migliorano sicuramente l’aspetto paesaggistico.
Nel caso raffigurato la barriera ricoperta di legno si sposa bene ad un contesto montano come la Variante di Morbegno vicino a Sondrio. In atri contesti invece barriere dall’aspetto meno gradevole possono essere gradevolmente accompagnate dagli arbusti che nel tempo mitigheranno la loro presenza.
Gli arbusti che mettiamo a dimora a questo scopo sono piante pioniere come Crataegus monogyna, Ligustrum vulgare, Prunus spinosa, Viburnum opulus, Rosa canina, Euonymus europeus ed altri arbusti autoctoni della nostra flora selvatica.