Idrosemina: il suo utilizzo
Idrosemina, utilizzata per l’inerbimento di aree in pendio ed ha una funzione tecnica ed estetica.
Le aree in pendio e scoscese non possono venire seminate con tecniche di semina tradizionale. Quindi si utilizza l’idrosemina o semina idraulica che prevede l’aspersione di una miscela di semi con collanti che permettono la permanenza del seme anche su piano inclinato.
Se la pendenza non è eccessiva o ci si trova in aree in piano, noi preferiamo utilizzare tecniche di idrosemina tradizionali con macchina seminatrice o a spaglio. Questo perchè la semente viene leggermente interrata ed è favorita la germinazione per maggiore umidità e gli stessi semi sono maggiormente protetti dai volatili.
La funzione tecnica dell’idrosemina è in stretto rapporto al consolidamento superficiale dei pendii dove il cotico erboso svolge una funzione antierosiva contro il ruscellamento dell’acqua. La funzione antierosiva ovviamente avrà il suo effetto solo dopo l’affermazione del cotico erboso e, nelle prime fasi di crescita, forti piogge e pendenze elevate potrebbero causare erosioni in alcune porzioni che possono essere nuovamente idroseminate. Per evitare erosione superficiale possono essere apposte geo-stuoie o altri apprestamenti che vengono meglio dettagliati nella sezione consolidamenti. Solitamente in condizioni standard suggeriamo la messa in opera di geo-reti di juta (da 500 g/mq) che è la soluzione che fornisce maggiori garanzie tecniche ed ha costi decisamente contenuti.
La funzione estetica è invece connessa con la mitigazione ambientale dove le scarpate, versanti di cavi ed altri pendii, quando sono inerbiti, possono integrarsi meglio con il paesaggio circostante.
Una particolare idrosemina può essere eseguita anche su terre armate ed in questo caso, considerata l’inclinazione elevata della superficie da seminare, la tecnica di idrosemina prevede l’utilizzo di collanti specifici e in dosi maggiori e l’aggiunta alla miscela di mulch. Per il dettaglio di questa parte vedere l’area dedicata alla terra armata nella sezione consolidamenti.
Materiali per l’idrosemina
Per effettuare una buona idrosemina o semina idraulica, innanzitutto è necessaria una macchina idroseminatrice specifica. permettendo di mantenere la miscela in sospensione (agitatore e ricircolo della miscela) e l’aspersione della stessa ad alta pressione a distanze anche elevate 30-35 m.
La formulazione tecnica della miscela può avere diversa composizione a seconda delle condizioni pedo-climatiche del sito, della pendenza delle aree e di quanto riportato dal capitolato speciale.
L’elemento principale è l’acqua ed in questo mezzo d’aspersione vengono disciolti e/o messi in sospensione tutti gli altri materiali per la semina. L’acqua non deve avere particolari caratteristiche di purezza e può essere anche prelevata anche da bacini o canali e non importa se non è particolarmente limpida a patto che non abbia parti grossolane che possono otturare gli ugelli della lancia di aspersione.
A parte l’acqua gli altri materiali essenziali per l’idrosemina sono il miscuglio di sementi ed i collanti. La scelta del miscuglio per l’idrosemina verrà meglio dettagliato nella apposita sezione di seguito elencata. Il collante è essenziale per far bene aderire la miscela liquida al terreno e non fare lisciviare i semi dal ruscellamento. I collanti sono di diversa origine (alghe, materiali colloidali e prodotti chimici). Noi utilizziamo un collante granulare che grazie alle sue proprietà colloidali impregna ed aderisce al primo strato di terreno con la formazione di una “crosta” superficiale che contrasta l’erosione superficiale e il ruscellamento della semente. Il collante non da alcun effetto negativo sulla germinazione del seme e sulla sua permanenza sul terreno.
In aggiunta alla miscela si possono utilizzare altri materiali che incrementino la fertilità del substrato e possano garantire una parziale copertura del seme. I materiali che possono incrementare la fertilità del terreno sono concimi organo-minerali ed ammendanti. Come concimi organo minerali noi utilizziamo un concime NPK con titolo equilibrato tipo 7-7-7 o 10-10-10. Utilizziamo questi concimi sono nella semina primaverile come starter, mentre riteniamo inutile utilizzare concimi in semine autunnali in quanto il prodotto prima di venir effettivamente utilizzato dalle piante inevitabilmente viene lisciviato o si perde nell’atmosfera.
Utilizziamo sempre degli ammendanti ed in particolare humus in polvere facilmente solubile e dal contenuto azotato equilibrato e a lenta cessione. L’humus in polvere è composto da letame maturo compostato e soggetto a vermicoltura. Questo prodotto in dosi consistenti può anche essere utilizzato come substrato di coltivazione per la prime fasi di crescita dell’erba e sopperire alla povertà dei terreni di coltura utilizzati nella copertura dei rilevati stradali o nella composizione dei fronti di cava.
Miscugli per idrosemina
Per miscuglio di semi si intende una combinazione di specie vegetali erbacee o in alcuni caso arbustive che consociate tra loro possano dare una buona copertura del terreno ed avere un effetto anti-erosivo su quest’ultimo. Le specie solitamente utilizzate sono specie erbacee della famiglia delle graminacee e delle leguminose. Queste due famiglie si compensano bene sia come apparato radicale sia come periodo di attività vegetativa. Le graminacee hanno apparato radicale fascicolato ed a volte comportamento stolonifero, mentre le leguminose hanno apparato radicale più profondo e fittonante che riesce ad avere un effetto anche di consolidamento dello strato superficiale del terreno. Le leguminose hanno anche un effetto di miglioramento del terreno grazie alla simbiosi radicale di batteri azotofissatori che fissano l’azoto atmosferico.
La scelta delle specie botaniche dipende molto dalla stazione climatica della zona ove si effettua l’idrosemina e dal periodo in cui si effettua la stessa. La maggior pare dei miscugli utilizzati nell’idrosemina delle scarpate si rifanno a quelli utilizzati nell’agricoltura tradizionale per la realizzazione di prati stabili, con la preferenza di varietà a taglia ridotta e con buon accestimento.
Sicuramente la scelta delle specie si deve riferire a quanto commercialmente presente e facilmente reperibile. Spesso si riscontra in molti capitolati la composizione per il 70-80 % di specie commerciali e facilmente reperibili ed una percentuale di specie assolutamente “introvabili” o dai costi esorbitanti. L’aggiunta di queste specie deriva da analisi floristica delle specie da prato presenti nella stessa stazione climatica ma non alla effettiva presenza sul mercato delle stesse specie. I miscugli risultano in questo ultimo caso impossibili da comporre o talmente cari che rendono l’idrosemina anti-economica rispetto ad altre alternative.
Le specie presenti nei miscugli derivano da sementi in purezza che devono essere certificato dal CREA-SCS (Centro di sperimentazione e certificazione delle sementi) per quanto riguarda la loro purezza (assenza di infestanti) e la loro germinabilità (percentuale di semi che in condizione ottimali germina). Questi parametri vengono espressi in percentuale (%) assieme all’indicazione del paese di provenienza della semente con la sigla dello stato. Le sementi in purezza vengono miscelate a macchina con una certa percentuale in peso espressa nell’etichetta del miscuglio stesso. Ovviamente la percentuale delle specie presenti in peso non può prescindere dal peso specifico dei semi stessi e quindi dal cosiddetto “peso dei mille”. Facendo il raffronto con il peso dei mille si potrà effettivamente riscontrare quanti semi dell’una e dell’altra specie sono presenti in un miscuglio.
Si noterà sin da subito dall’etichetta dei semi presenti su ogni confezione (cosa obbligatoria per questioni merceologiche e regolamenti del CREA-SCS) che quali tutte le sementi sono di provenienza estera, per lo più Francia e USA, ma anche da molti altri stati dell’Europa del Nord. Questo aspetto non è sicuramento positivo per zone dove le estati sono calde e siccitose perché le varietà coltivate al nord sono sicuramente meno adatte a sopportare la siccità e seccheranno già nel mese di maggio (soprattutto il primo anno dopo la semina). Per questo caso suggeriamo, soprattutto in centro-sud Italia di utilizzare miscugli con alta percentuale di leguminose: solitamente sono al 15-25%, ma da incrementare alche al 40-45%.
A dir la verità anche la purezza della semente stessa per il recupero ambientale non corrisponde certamente ai dettami dell’incentivo della bio-diversità. La soluzione migliore per un rapido insediarsi di specie autoctone è l’utilizzo di fiorume di fienile che è la semente che viene dispersa dopo la raccolta del fieno e quindi raccolta alla base dei fienili, ma non sicuramente selezionata ed identificata in specie. L’ammodernamento dell’agricoltura ha per lo più eliminato questi processi e quindi è ormai difficile recuperare questo materiale ed è spesso in contrasto con i dettami dei capitolati speciali dei lavori. Le volte che ci è stato possibile utilizzare questo tipo di miscuglio è stato un successo strepitoso per la rapida affermazione della vegetazione e la molteplicità di vegetazione presente anche di prato fiorito.
Passando allo specifico delle specie vegetali si deve sicuramente constatare che la maggior parte delle specie utilizzate sono graminacee microterme da foraggio e leguminose da semenzaio. Le graminacee appartengono ai generi Lolium, Poa e Festuca, mentre le leguminose a Medicago, Onobrychis e Trifolium. Nel caso di miscugli da utilizzare al centro-sud Italia per le graminacee può essere aggiunto Cynodon e per le leguminose Sulla e Vicia. Di seguito forniamo l’esempio di un paio di miscugli che riteniamo abbastanza ubiquitari e danno buoni risultati tecnici e nel frattempo contengono anche i costi:
Miscuglio valido per tutte le situazioni
Lolium perenne 25%
- Festuca arundinacea 25%
- Dactylis glomerata 10%
- Festuca rubra 10%
- Medicago lupolina 10%
- Onobrychis viciifolia 10%
- Trifolium pratense 10%
Miscuglio per zone aride
- Bromus inermis 20 %
- Dactylis glomerata 15 %
- Onobrychis viciifolia 15 %
- Poa pratensis 10%
- Trifolium repens 10 %
- Festuca arundinacea 10 %
- Medicago sativa 5 %
- Trifolium repens 5 %
- Lotus corniculatus 5 %
- Arrhenatherum elatius 5 %
Miscuglio per zone montane
- Bromus erectus 15 %
- Onobrychis viciifolia 15 %
- Dactylis glomerata 15 %
- Festuca rubra 15 %
- Trifolium pratense 10 %
- Lolium perenne 6 %
- Poa pratensis 6 %
- Festuca ovina 6 %
- Lotus corniculatus 6 %
- Vicia villosa 6 %